Progetto Migrans e Gipeto

Il Progetto Migrans si racconta in Italia e in Francia

Progetto Migrans e Gipeto

Aggiornamento sui risultati ottenuti con il progetto Migrans al Convegno Italiano di Ornitologia a Lecce e alla giornata internazionale di osservazione del gipeto a Entraunes, Francia.

Foto di gruppo a Entraunes

A settembre il progetto Migrans è arrivato a Lecce e a Entraunes, Francia!

Dal 9 al 12 settembre si è tenuto a Lecce il XXII Convegno Italiano di Ornitologia (CIO), organizzato dal CISO (Centro Italiano Studi Ornitologici), dall'Università del Salento e dall'Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terresti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRET), LifeWatch Italia e Or.Me.
Il convegno ha radunato ornitologi e appassionati a Lecce e le Aree Protette Alpi Marittime sono state rappresentate dall'esperto in avifauna e Guida Parco Fabiano Sartirana e dalla neolaureata Michela Fadda, che ha svolto il suo tirocinio presso l'Ente.

I due ricercatori hanno presentato i dati del progetto Migrans al 2024, oggetto della tesi specialistica di Michela Fadda.
Il suo progetto di ricerca, dal titolo Changes in fall migration of European Honey Buzzard (Pernis apivorus) in Valle Stura di Demonte indaga se il periodo di migrazione del falco pecchiaiolo - specie target del progetto Migrans - in Valle Stura di Demonte sia cambiato nel corso degli anni.
Utilizzando un dataset raccolto in Valle Stura nell'arco di 33 anni, sono state analizzate diverse variabili: punto medio di migrazione, giorno medio di picco delle migrazioni, giorno medio ponderato del picco, primo giorno di picco, media dei giorni e deviazione standard. I risultati mostrano un anticipo medio di 2,6 giorni del periodo di migrazione autunnale.

Il secondo obiettivo della ricerca era capire se ci fosse una relazione tra la migrazione di questo rapace e le variabili meteorologiche; sono stati quindi analizzati i dati giornalieri e annuali relativi a temperatura media, precipitazioni medie e velocità media del vento.
L'analisi giornaliera delle variabili meteorologiche ha evidenziato che, con l'aumento della temperatura (fino a un valore di 20°C) e delle precipitazioni, cresceva anche il numero di rapaci osservati. Oltre i 20°C, invece, il numero di individui osservati diminuiva.
L'analisi annuale, invece, ha mostrato che negli anni più caldi il giorno medio, il giorno ponderato e il primo giorno di picco risultano posticipati.

"Questi risultati - conclude Michela Fadda - sono molto utili per la conservazione di una specie protetta di grande valore che continua a essere soggetta a persecuzioni in alcune aree del Mediterraneo".

Nei giorni scorsi, inoltre, l'esperto Fabiano Sartirana si è recato a Entraunes per l'annuale giornata internazionale di osservazione del gipeto (Gypaetus barbatus) e di scambio con il Parc national du Mercantour.
Dopo la mattinata passata "con il naso all'insù" cercando di avvistare i rapaci, nel pomeriggio si è tenuto il convegno per presentare i dati ottenuti dal progetto Gipeto su tutto il territorio interessato. Per le aree piemontesi di competenza dell'Ente APAM nell'ambito del progetto, la buona notizia è che si è formata una nuova coppia nella provincia di Torino che è stata vista allestire il nido in primavera. Le altre due coppie, una in provincia di Torino e la seconda in Valle Maira (Cuneo), continuano a riprodursi con successo e il 2025 ha visto l'involo di Charun e di Soffio.

Le Giornate Internazionali di Osservazione (IOD - International Observation Days) sono organizzate dall'IBM - International Bearded Vulture Monitoring Network e coordinate da VCF - Vulture Conservation Foundation.


Vuoi ricevere news ogni giovedì?

Clicca qui e iscriviti gratuitamente a Messaggi dalle Marittime: ogni giovedì pomeriggio riceverai news, appuntamenti e approfondimenti dalle Aree Protette Alpi Marittime, direttamente nella tua casella di posta elettronica.

Ultimo aggiornamento: 16/09/2025

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta aggiornato sugli eventi e le storie delle aree protette