Lo scorso weekend (18, 19 e 20 ottobre), la Guida Parco Franco Borgogno insieme a un gruppo di ricercatori dell’Università di Berna è partito dalla Valle Gesso, precisamente da San Giacomo, per salire al Pian della Casa e ridiscendere poi le montagne fino a Bordighera e Ventimiglia.
Un viaggio dalle Alpi al mare che rappresenta una parte del cerchio della vita, quel circolo infinito che dalla montagna porta l’acqua al mare e viceversa.

Il progetto nasce dall’EcoArtLab dell’Università di Berna (Svizzera) che lavora - nella sua parte scientifica - sul campionamento della diversità del plancton al fine di studiare e comprendere il suo ruolo nel cambiamento climatico e - nel suo lato artistico - sull’illustrazione di questi campionamenti tramite le arti visive (fotografie, video, grafiche).
L’obiettivo? Descrivere la scienza attraverso l’arte per rendere questo racconto più emozionale e meno asettico, maggiormente coinvolgente e più facilmente comprensibile anche per i “non addetti ai lavori”.

I ricercatori Riikka Tauriainen - Project manager di EcoArtLab – Plankton Ecosystems Project della Bern University of the Arts - Marta Musso - biologa marina e ricercatrice specializzata in plancton - Yvonne Schmidt - Capo progetto di EcoArtLab - Relational Encounters between the Arts and Climate Research - e Thubten Jonas Shontshang - Junior Research Assistant -, insieme a Franco Borgogno, che tra le sue tante passioni e competenze è un esperto in Ocean Literacy, branca che si pone l’obiettivo di spiegare il legame che unisce la vita sulla Terra, umana in particolare, al mare, hanno deciso di analizzare e illustrare il legame tra l’umanità, il mare e le montagne.
Una connessione fisica, se si pensa alla storia del nostro territorio: le montagna rappresentano da sempre il deposito e il bacino dell’acqua - risorsa fondamentale per la vita umana - che evapora dal mare e a cui ritorna attraverso i fiumi. E un legame fisico anche per i microrganismi che vivono nelle acque: il plancton presente nelle acque dolci, infatti, è estremamente simile a quello che trova casa nel mare e negli oceani.

Si è quindi deciso di realizzare questo “viaggio” seguendo le vie dell’acqua.
Venerdì 18 ottobre si è svolto il primo campionamento a San Giacomo, Valle Gesso; nonostante la forte corrente dovuta alle abbondanti piogge, è stato un successo. Alla sera i ricercatori hanno potuto osservare al microscopio larve di insetti, microrganismi e microalghe come le diatomee, fondamentali per lo sviluppo della vita poiché producono grandi quantità di ossigeno e alla base del ciclo alimentare.

Nella mattinata di sabato 19 ottobre, il gruppo si è spostato al Piano della Casa, salendo quindi di quota alla ricerca di condizioni ancora più estreme per la vita.
Anche in questo caso il campionamento ha portato ricchi risultati: ancora microalghe e diatomee ma anche rilevanti quantità di cianobatteri, organismi che, più di 3 miliardi e mezzo di anni fa, hanno iniziato a produrre l’ossigeno che ha permesso lo sviluppo di forme di vita anche complesse - animali e piante - sulla Terra.
Durante gli spostamenti della giornata di sabato è stato possibile inoltre esplorare l’ambiente e le rocce che circondano il Forte di Tenda, ricche di fossili, simbolo della vita e, ancora una volta, del legame tra mare e montagne.

Si arriva così alla tappa finale di questo viaggio: il mare.

I prelievi fatti di microalghe e diatomee, ma anche plancton, copepodi e rotiferi sono la testimonianza di una vita microscopica che noi spesso ignoriamo ma che rappresenta invece la base della vita sulla Terra, organismi fondamentali per la nostra vita (e non solo!) e che affrontano la loro anche in ambienti difficili, dal mare salato alle acque gelide dei laghi e fiumi di montagna, diventando così il simbolo dello stretto legame tra mare, montagna ed esseri umani.

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