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La Scuola di Ecologia Politica arriva sulle Alpi
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Nel fine settimana, a Vernante, comune del Parco nel cuore della Val Vermenagna, si tiene la prima edizione della Scuola di Ecologia Politica in Montagna.
Dal 20 al 22 settembre la Val Vermenagna ospita la prima edizione alpina della Scuola di Ecologia Politica in Montagna, un'iniziativa che mette in gioco fattori economici, sociali e culturali e più interlocutori - studenti, imprese e amministratori - per far emergere buone idee e pratiche capaci di incidere positivamente sulla crisi ecologica.
Il progetto nasce nel 2020 sull'Appennino emiliano, frutto di un'idea dell'Associazione Boschilla in collaborazione con Articolture - casa di produzione culturale di Bologna - e Bottega Bologna APS.
Quest'anno sbarca anche sulle Alpi Marittime grazie a noau | officina culturale e alla cooperativa NEMO - Nuova Economia in Montagna.
Rivolta principalmente a studenti universitari, giovani under 35 interessati alla tematica, amministratori e imprese del territorio, l'idea ha avuto un enorme successo: è stato infatti necessario, per ragioni logistiche, chiudere le iscrizioni a quota 70 partecipanti.
Due i momenti aperti a tutti:
- venerdì 20 settembre alle 21.00 presso il Centro Visita del Parco a Vernante presentazione del libro "Migrazioni verticali. La montagna ci salverà?" a cura di Andrea Membretti, Filippo Barbera e Gianni Tartari e tavola rotonda con il co-curatore del libro Gianni Tartari, l'Assessore alla Metromontagna del Comune di Cuneo Sara Tomatis, il Presidente di UNCEM Piemonte Roberto Colombero e il sindaco di Vernante Gian Piero Dalmasso.
Clicca qui per scaricare la locandina; - sabato 21 settembre alle 21.00 presso il Teatro ex Confraternita a Vernante presentazione da parte dei registi e proiezione di "Pasturismo".
Clicca qui per scaricare la locandina.
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Due i coordinatori dell'edizione alpina: Francesca Perlo, project manager di noau | officina culturale, e Francesco di Meglio, fondatore della cooperativa NEMO, che si impegna per il superamento della separazione tra i territori urbani e rurali per la valorizzazione dei territori marginali come laboratorio di pratiche economiche sostenibili.
Perché esportare la Scuola sulle Alpi?
"Uno dei principali problemi dello spopolamento alpino è la discesa a valle di giovani che vanno a formarsi altrove per poi non tornare più sul proprio territorio d'origine a causa della mancanza di opportunità.
La possibilità di far interpretare a questi territori il ruolo di "oggetto di studio" permette di affrontarne le criticità, ma al contempo anche di evidenziarne i valori e le potenzialità che, speriamo, possano essere intese da qualcuno come elementi da cui partire per re-immaginare un progetto di lavoro o di vita in questi luoghi.
Un ritorno delle competenze prima di tutto, che significa persone innamorate dei luoghi e disposte a fare squadra per sostenerli".
Come è stata scelta la sede alpina della Scuola?
"Abbiamo pensato che tra le valli cuneesi dove siamo di casa, la Vermenagna fosse particolarmente adatta a ospitare la Scuola perché qui più che altrove sono tangibili i guasti legati alla crisi climatica: la chiusura del tunnel di Tenda dovuta alla tempesta Alex e l'isolamento che ne è conseguito, la crisi del comparto sciistico del comprensorio di Limone Piemonte... Dove, se non qui, iniziare a inventarsi un futuro?
Le premesse ci sono, dalle iniziative collettive all'impegno singolo di tante aziende e professionisti".
Qual è stata per ora la risposta del territorio?
"Entusiasta: è con il supporto del Comune di Vernante in collaborazione con l'Unione Montana Alpi Marittime e delle Aree Protette delle Alpi Marittime che la Scuola ha preso forma, in uno sforzo comune di co-progettazione, non manca poi il sostegno dell'amministrazione comunale di Cuneo, città alpina 2024, oltre che dell'Uncem regionale.
Ma sono numerosi i soggetti privati attivi per la tutela, la valorizzazione e la gestione delle risorse naturali e culturali, che prenderanno parte alla Scuola: per molti è un'opportunità di fare sistema e di ottimizzare le risorse. Diverse imprese si sono anche impegnate per la ricerca di argomenti da affidare agli studenti che, a partire da questi, definiranno alcuni progetti rispetto ai quali la Scuola è l'innesco".
L'auspicio è che la Scuola di Ecologia Politica in Montagna, ovunque essa sia, Appennini o Alpi, possa diventare in futuro, edizione dopo edizione, un punto di riferimento per la ricerca-azione aperto a chi, per lavoro e/o per passione, o anche per semplice spirito di partecipazione e cittadinanza attiva, voglia avvicinarsi a quella disciplina, sovversiva ma necessaria, che è l'ecologia politica.