Dal territorio

Rocca de Baldi, "sentinella" della Riserva Crava Morozzo

Dal territorio

Un comune con un vecchio borgo perfettamente conservato raccolto attorno al suo castello. Un territorio tutto da scoprire che dal 6 aprile mette a disposizione dei turisti l'area camper L'Airone.

Il sindaco Bruno Curti | G. Bernardi

Rocca de Baldi sorge su uno sperone triangolare con pendici affondate in una distesa selvatica di verde che accompagna il corso dei torrenti Pesio e Pogliola fino alla loro unione. Da antica postazione militare l’abitato oggi è una sentinella a presidio della Riserva naturale Crava Morozzo.
Sulla strada reale che collegava Mondovì a Cuneo, a Rocca de Baldi, nel 1809, fece tappa Papa Pio VII diretto a Savona prigioniero dei francesi. Come allora il borgo è raccolto attorno ad una piazzetta ingentilita da una fontana ottagonale e da una quercia su cui si affacciano case nobiliari porticate e un piccolo negozio da cui scaturisce un profumo di pane, robatà e paste di meliga che accarezza il naso e solletica il palato. Qui il tempo sembra essersi piacevolmente fermato ed è rimasto a misura d’uomo.

Spiega Bruno Curti, sindaco dal 2009: “Nel 1865 con la costruzione del ponte sul Pesio che collegò Magliano Alpi e Breolungi la strada Mondovì-Cuneo perse di importanza e la sede del comune fu trasferita a Crava. La frazione venne scelta perché aveva una posizione più centrale e più funzionale in relazione all’area comunale e allo sviluppo della viabilità principale”.
Di cosa si vive a Rocca de Baldi? “L’agricoltura è il settore trainante anche se non mancano industrie - spiega il sindaco -, la più importante è la Fond-Stamp, imprese artigiane e di lavorazione delle carni e del latte. Siamo tra i comuni più importanti a livello regionale di allevamento bovino con capi sia da latte sia da carne. Alcuni allevatori sono originari di Frabosa e praticano ancora la transumanza”. Per valorizzarla dagli anni ‘90 a San Michele (fine settembre) si svolge la Festa dei Bergè. “Anche se a Rocca di Baldi non c’è una vera e propria tradizione della pastorizia, l’evento è stato ideato per valorizzare il borgo antico che presenta la cornice ideale per dare testimonianza alla pratica della transumanza - spiega il primo cittadino - A questo evento si unisce l’antica fiera del fagiolo di Crava che era uno dei prodotti tipici locali. Un legume cui vorremmo assegnare il riconoscimento De.Co (Denominazione di origine Comunale)”.
“In ambito agricolo un’eccellenza di Rocca de Baldi - prosegue Curti - è la presenza del Comizio Agrario di Mondovì. Una storica istituzione che opera nella difesa e promozione della biodiversità vegetale con molte iniziative di informazione e di comunicazione. Nell’area verde del castello il Comizio ha impiantato un frutteto di varietà storiche locali di frutta del Monregalese”.

Il castello, antica dimora dei marchesi Morozzo, ospita il museo provinciale storico-etnografico Augusto Doro (ricercatore torinese). All’interno è presente una ricca collezione di oggetti, mentre le sale del museo offrono la lettura dell’evoluzione del territorio e delle tecniche agrarie, oltre che su documenti e tavole d’archivio, anche attraverso le suggestioni evocate da opere d’arte presenti sul territorio. Allestimenti moderni e multimediali di forte impatto visivo ed efficacia comunicativa illustrano le grandi trasformazioni dell’ambiente e la nascita del paesaggio rurale odierno e gli aspetti della coltivazione dei cereali, dall’aratura alla conservazione. Significative sono le fotografie di Paul Scheuermeier e Clemens Kalisher. Ricercatore svizzero il primo, percorse l’Italia fra il 1921 e il 1928, documentando vari aspetti della cultura materiale del mondo contadino. Kalisher, fotografo americano, durante un viaggio in Europa, con la moglie e la figlia, tra il 1962 e il 1963, scoprì le valli cuneesi, lasciandoci un patrimonio di immagini emozionanti sulla “montagna dell’esodo”, proprio negli anni in cui si stava consumando l’ultimo atto: lo svuotamento, la fine di un mondo.
Oltre al Doro: “Le cui facciate stanno per essere recuperate - ricorda Curti - abbiamo altri due piccoli musei. Uno è La cantina che presenta le attività enologiche che si facevano sul territorio, la pratica dell’allevamento del baco da seta e alle attività rurali tipiche. È gestito da privati ed apre in particolari occasioni o su prenotazione (tel. 0174 1920679). Durante l’anno presso di esso si organizzano anche eventi culturali e serate musicali. C’è ancora il museo di storia militare che raccoglie reperti e documenti a partire dal periodo napoleonico è aperto durante la Festa dei Bergè e su appuntamento (tel. 0174 1920679). Di rilievo sono le cappelle affrescate di San Rocco (XV sec.) e della Crocetta (XIV sec.). I critici d’arte ritengono poi l’altare della chiesa parrocchiale di San Marco uno dei più belli in Piemonte tra quelli della seconda metà del ‘600. Da vedere è la galleria di una quarantina di murales a cielo aperto nelle strade di Crava dedicati alla Riserva naturale. L’area protetta nata come prima oasi Lipu d’Italia, dopo le difficoltà dei primi anni di istituzione, si sta rivelando sempre più una risorsa ambientale e turistica notevole per il nostro territorio. L’inserimento nel sistema regionale delle aree protette piemontesi è stata una grande svolta".

Continua il sindaco: “L’amministrazione comunale per valorizzare la Riserva ha realizzato all’ingresso l’area camper L’Airone per la cui fruizione stiamo mettendo a punto un’App per lo smartphone. Dopo la pausa invernale l’area camper ha aperto il 6 aprile. Per informazioni: tel. 335 291050 o 3471553025.”
A Curti da 25 anni, impegnato nell’amministrazione comunale al terzo mandato da sindaco che non gli consentirà di ricandidarsi alle elezioni nel 2024 chiediamo qual è la priorità per i mesi che restano? “Avanzare nella costruzione del nuovo asilo per il quale abbiamo ottenuto il finanziamento del Pnnr. Un investimento di 1.400.000 euro che fa seguito a tanti altri che abbiamo fatto negli anni perché le scuole sono state sempre una priorità per le mie amministrazioni. Vorrei anche riuscire a trovare un nuovo gestore per il ristorante del castello, che ha sede in locali del Comune”.
E con il Parco? “Creare un piccolo punto informativo sulla Riserva nell’area camper e la realizzazione di un nuovo ingresso all’area protetta. Mi piacerebbe poi vedere l’assegnazione in gestione della foresteria dell’Oasi. Un’apertura necessaria per gli amanti dei soggiorni in natura che a breve potranno fruire della riqualificazione dei vicini stagni e la della costruzione dei nuovi capanni di osservazione realizzati nell’ambito di un progetto della Lipu finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale”.

Ultimo aggiornamento: 12/04/2023

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