L'impronta di antichi ghiacciai

Forme glaciali

L'impronta di antichi ghiacciai

Quali forme ha assunto il paesaggio dove i ghiacciai ci hanno messo lo zampino?

Panorama sul Marguareis dalla cima di Pian Ballaura | R. Pockaj

Ma quali sono le principali morfologie glaciali? Detto diversamente, quali forme ha assunto il paesaggio dove i ghiacciai ci hanno messo lo zampino? Le tracce più evidenti lasciate dai ghiacciai sono di due tipi:

Forme di modellamento

Aree dove il ghiacciaio è intervenuto incidendo con il proprio peso e movimento la montagna:

  • circhi glaciali: grandi anfiteatri di roccia, nicchie scavate nei fianchi delle montagne a forma di “poltrona a bracicoli” visibili sulle principali testate delle valli (Punta Marguareis, Cima Scarasson, Cima Palù, Cima Pian Ballaur);
  • conche di escavazione glaciale: bacini scavati dai ghiacciai e in parte riempiti in seguito da depositi fluvio-colluviali (la Conca di Piaggiabella con i suoi massi erratici, Conca del Solai, Selle di Carnino, Gias dell’Ortica);
  • spalle di valli glaciali: si tratta di valli laterali, dove un ghiacciaio di minore spessore ha scavato con minor forza, lasciando dietro di sé solchi secondari, localizzati lungo i fianchi delle valli principali (Vallone dei Maestri; Conca delle Carsene);
  • soglie e gradini di modellamento: bruschi cambiamenti di pendenza del versante, segnati da un netto dislivello fra due piani. Segnano generalmente l’antico limite tra la zona di accumulo o ricarica del ghiacciaio e la zona di erosione (Gola della Chiusetta, Passo delle Mastrelle, Passo Baban);
  • rocce montonate: dossi di dimensioni variabili levigati dal passaggio dei ghiacciai, con il lato contro la corrente glaciale (a monte) arrotondato e quello sottocorrente (a valle) ripido. Sono sparse un po’ dovunque (gli esempi più significativi si trovano sui calcari bianchi del Malm nel Vallone dei Maestri o nella parte centrale della Conca delle Carsene);
  • verroux: rilievi che rappresentano i relitti della distruzione del fondovalle ad opera del ghiacciaio e che si alzano improvvisamente sopra di esso, come sentinelle (Selle di Carnino, Conca di Piaggia Bella, parte bassa della Conca delle Carsene).

Forme di deposizione o accumulo glaciale

Aree che il ghiacciaio ha creato nel suo incessante sbriciolare, trasportare e “parcheggiare” la roccia scavata delle montagne:

  • cordoni morenici: costituiscono grandi accumuli di detrito (argilla, limo, sabbia, ciottoli e blocchi) “ammucchiati” dai ghiacciai (si possono osservare alle testate della Valle Tanaro, presso Carnino e della Valle Pesio, sopra alla Certosa);
  • rock glacier: masse di detriti “gelati” e formati da piccoli nevai e ghiacciai scomparsi solo di recente: se ne conserva memoria nella Conca di Piaggia Bella e alla base delle pareti del Marguareis;
  • massi erratici: grandi blocchi di roccia “autostoppisti”, caduti sul ghiacciaio che si sono fatti “dare un passaggio” sul suo dorso, finendo anche a grandi distanze dal luogo da cui si erano distaccati (Conca di Piaggia Bella, parte centrale della Conca delle Carsene, limite meridionale della Gola della Chiusetta). Tra i più famosi il “Cappello di Napoleone” nei pressi del Passo delle Mastrelle.

Ultimo aggiornamento: 20/10/2022

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta aggiornato sugli eventi e le storie delle aree protette