Case con il "tetto racchiuso"

Il villaggio di Carnino

Case con il "tetto racchiuso"

Un minuscolo insediamento alpino al centro delle antiche vie di commercio fra il monte e la riviera.

Chi ci crederebbe oggi che Carnino (frazione di Briga Alta) questo minuscolo villaggio alpino situato in un diverticolo laterale dell’alta Val Tanaro fosse nel Medioevo un importante snodo commerciale? Eppure fra queste case in pietra pare passasse il tracciato di una delle vie marenche (le "vie che portano al mare", da cui il nome) su cui viaggiavano il sale e altri prodotti fra la riviera e la pianura. Al riparo dei tetti in paglia di segale vivevano famiglie intere in equilibrio sull’alpe, fra pastorizia, caccia, pesca, prodotti della terra ed emigrazione stagionale.

L’aspetto dell’abitato di Carnino è stato modellato dalla conformazione del territorio alpino e dal clima, caratterizzato da inverni lunghi e freddi. In alto (verso Tetti delle Donzelle) si trovavano le costruzioni temporanee, situate negli alpeggi e adibite a dare riparo ai pastori, alla produzione e alla stagionatura dei formaggi: sono strutture rudimentali, costituite da muri perimetrali in pietra e semplici coperture, spesso addossate a pareti rocciose o rientranze.

Il villaggio vero e proprio era costituito da case in pietra con tetti - pai - in paglia di segale dalla tipica struttura del tetto racchiuso: la copertura in paglia era infatti contenuta fra i due timpani del tetto, rialzati a formare due cordoli ricoperti da lastre di pietra. Oltre che servire da passaggio per ispezionare il tetto, che richiedeva una manutenzione molto attenta ma non era calpestabile, i due cordoli fungevano da sponde per contenere lateralmente la paglia del tetto e legavano l’intera travatura. Oggi Carnino e la sua foresteria offrono accoglienza a chi è tornato per restare o è solo di passaggio in cerca di tranquillità.

Qui fa tappa il Giro del Marguareis e partono molte delle più note escursioni nel Parco, come quella al Rifugio Don Barbera, la traversata verso Upega per il colle del Lagarè o verso i rifugi Mongioie e Mondovì.

Ultimo aggiornamento: 20/10/2022

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