Scarpetta di Venere
Cypripedium calceolus L.

La scarpetta di Venere è probabilmente la più bella e conosciuta orchidea della flora europea, tra i gioielli floristici delle Alpi del Mare. Rarissima sulle Alpi Occidentali, nelle Alpi Liguri e Marittime si conoscono solo due stazioni in Valle Pesio e una nel Mercantour.
Aspetto: pianta alta con fusto cilindrico eretto. Foglie largamente ellittiche, più piccole in alto, poco numerose. Fiori grandi, con petali lineari-lanceolati bruno-violacei. Labello a forma di scarpetta, arrotondato all'apice, giallo-oro con macchie rossastre all'interno.
Periodo di fioritura: Maggio - Giugno
Habitat: Boschi di conifere, arbusteti, faggete.
Distribuzione: Continente eurasiatico.
Etimologia: Cypripedium dal greco Cýpris "Ciprea" o "Ciprigna", uno degli attributi di Artemide (Venere), e da pédilon sandali: "scarpetta di Venere". Calceolus: diminutivo di cálceus, "scarpa": scarpetta.
Curiosità: Segnalata dal certosino Ugo Maria Cumino nel 1796, ma considerata estinta dal botanico piemontese Flavio Santi nel 1916, venne ricercata senza successo in Valle Pesio per tutto il '900. Nel 1991, durante una visita all' "Herbier Burnat" di Ginevra, il guardiaparco Bruno Gallino ritrovò la lettera in cui il naturalista inglese Clarence Bicknell segnalava al botanico ginevrino Emile Burnat la presenza della specie unitamente al campione. Grazie allo schizzo del luogo, Bruno Gallino e il collega Danilo Re individuarono nel 1992 la storica stazione della Valle Pesio.
Protezione: Rara sulle Alpi Liguri e Marittime, meritevole di conservazione. Entità a rischio e protetta a livello nazionale. Livello IUCN: Vulnerabile.